CHI VA E CHI VIENE

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L'AEROPORTO DEL MESE

LA COMPAGNIA DEL MESE

alitalia_in_decollo.jpg1.200 dollari al giorno, con anni di arretrati. É il costo addebitato alla vecchia Alitalia dal Park Hyatt di Hong Kong per le suite a disposizione degli equipaggi della compagnia in transito nella metropoli cinese. Peccato che Alitalia non voli più, da anni, su questo scalo. Questa è una delle tante follie che la ex compagnia di bandiera, oggi ceduta a CAI, ha lasciato in carico al commissario liquidatore Augusto Fantozzi. Che deve licenziare 15 dipendenti della sede di Hong Kong (cosa avranno fatto, in tutti questi anni?!), chiudere 60 sedi sparse per il globo, battagliare con i sindacati di mezzo mondo che reclamano liquidazioni da favola per dipendenti trattati - per anni - come dirigenti d’azienda e soprattutto trovare i soldi per pagare i creditori. Che pare siano 23.000, dipendenti compresi, per un credito complessivo pari a 400 milioni di euro. C’è dentro di tutto, dallo Stato (al quale AZ deve 300 milioni per il prestito ponte ottenuto ai tempi della fallita trattativa con Air France), società aeroportuali, compagnie petrolifere,  albergatori, autonoleggi, ristoranti e bar degli aeroporti, Telecom Italia, la Coca-Cola, Yves Saint Laurent e - dulcis in fundo -, Peccati di Capri, ditta napoletana fornitrice dei cioccolatini di benvenuto ai passeggeri. Nel frattempo qualcuno sta smantellando pezzo per pezzo i 46 aerei non acquistati dalla CAI e rimasti a terra in attesa di un acquirente. Avvoltoi, su quel che resta di una compagnia che vantava una delle livree più famose al mondo.