Con il 2019 s’infittiscono le scadenze nella vicenda della vendita Alitalia, come riporta l’accurata cronaca di Andrea Lovelock per l’agenzia di viaggi. Si è da poco conclusa la confirmatory due diligence di FS (la scadenza ufficiale era il 31 dicembre scorso) e ora è previsto il confronto con i sindacati per la roadmap che il governo intende rendere ufficiale per portare a termine l’operazione con il Gruppo guidato da Gianfranco Battisti. E sempre in questi giorni dovrebbe chiarirsi anche la posizione di Lufthansa, ancora non definita, dopo che easyJet e Delta hanno palesato le loro. Per il vettore inglese, infatti, è stato confermato un interesse per il corto e medio raggio, mentre la linea aerea nordamericana nutrirebbe una specifica attenzione per le sinergie operative relative al feederaggio sul lungo raggio. La chiusura dell’anno, per Alitalia, significa anche consuntivo contabile con una previsione di perdite stimate intorno ai 500 milioni di euro e una cura dimagrante nei costi che era stata approntata nella relazione finanziaria redatta dai commissari subito dopo l’uscita di scena di Luigi Gubitosi, passato a Tim. Nel documento contabile è presente una specifica strategia distributiva finalizzata a ottimizzare le vendite dirette alle aziende (segmento corporate) e alle agenzie di viaggi (segmento leisure) e la successiva personalizzazione del prodotto Alitalia su tutti i canali di vendita online. E sempre dalla medesima fonte emerge un ulteriore ridimensionamento della liquidità in cassa, scesa a settembre 2018 a 628 milioni di euro, rispetto ai 770 milioni previsti da una stima iniziale dei tre commissari. Una nota positiva è la proroga al 30 giugno 2019 della restituzione del prestito-ponte, su cui comunque grava ancora il giudizio dell’Unione Europea, in quanto da più Paesi membri è stato sollevato il sospetto di aiuto di Stato camuffato. Qualcosa di positivo anche sul fronte business vero e proprio: con 21,5 milioni i pax trasportati nel corso del 2018 il vettore basato a Fiumicino registra un + 0,9% rispetto al 2017 e un incoraggiante + 7,1% sul lungo raggio.