Con un filmato in time-lapse su TwitterUnited Airlines, la maggior compagnia aerea statunitense, ha mostrato la nuova livrea, applicata a un B737/800 equipaggiato con le “split scimitar” (le estensioni delle ali) in un hangar ad Amarillo (Texas). Rispetto al passato, il motivo “continentale” sulla coda è stato aggiornato al blu di United (e non più oro) e la scritta U N I T E D sulla carlinga è stata modernizzata. La presentazione ufficiale della nuova livrea ha avuto luogo il 24 aprile 2019 presso l’aeroporto di Chicago O’Hare, l’hub principale della compagnia nata dalla fusione, nel 2012, di United e Continental.
Giù anche Jet Airways: la maledizione di Ball & Hogan
E' un destino cinico e baro, quello che accomuna Cramer Ball e James Hogan, entrambi australiani, entrambi segnati dalla fallimentare campagna di acquisizioni che Etihad aveva avviato in Europa, coinvolgendo - con gli esiti noti - Alitalia e airberlin. Qui leggete cosa facevano un anno fa i due manager. Ora Jet Airways, seconda compagnia aerea indiana, ha interrotto i pagamenti dei prestiti che scadevano a fine 2018 e vede avvicinarsi sempre più lo spettro del fallimento, causa enorme indebitamento causato dal rincaro del carburante e dalla crescente concorrenza interna. Cosa c’entra il vettore basato a Mumbai con Ball e Hogan? Quando nel 2016 Cramer Ball venne chiamato in Alitalia da James Hogan, allora presidente e CEO di Etihad, lasciò il ruolo di CEO di Jet Airways, dove lo stesso Hogan l’aveva cooptato due anni prima. E perché proprio in Jet Airways? Perché nel 2013 Etihad ne aveva acquisito una quota del 24% e il nuovo azionista intendeva esprimere il reggente del board. Nella foto del 2015, da sinistra a destra, Cramer Ball, il chairman di Jet Airways Naresh Goyal e James Hogan. Sorridenti e speranzosi come Leggi tutto... nella foto dell’anno successivo (clicca qui), dove - al posto di Goyal - c’è Luca Cordero di Montezemolo. “Maledizione di Ball & Hogan” forse è eccessivo, ma sfiga sicuro...
“Ascoltare e conoscere i nostri clienti per fornire la migliore esperienza di viaggio possibile” firmato Ariodante Valeri. “Una squadra coesa rispettosa e affidabile, per fare di Alitalia una compagnia innovativa, solida e di successo” firmato Il Management Team (tra cui Ariodante Valeri, Giancarlo Schisano, Antonio Cuccuini, Aubrey Tiedt, John Shepley). Chi fossero Valeri & soci lo leggete qui. Il fatto è che le due frasi motivazionali fanno bella mostra di sé sulla carlinga di un Embraer Alitalia in servizio tra Roma Fiumicino e Milano Linate il 12.11.2018. Avete letto bene: 2018. Il fatto è anche che quel Management Team risale al 2014, ovvero ai tempi di James Hogan, e Schisano e Valeri, allora rispettivamente a.d. e CCO, sono fuori da Alitalia dal 2015.
L’aeroporto Leonardo da Vinci accoglie 43 milioni di passeggeri nel 2018
Il 2018 sarà un anno da ricordare, per Aeroporti di Roma: il 28 dicembre è atterrato al Leonardo da Vinci il 15milionesimo turista che ha visitato Roma nel corso dell’anno. La signora Jia Guilin, proveniente da Shangai con un volo China Eastern Airlines, ha trovato ad attenderla un comitato d’onore formato da Shuxiang Cai, direttore generale per l’Italia di China Eastern; Raffaele Pasquini, Head of Marketing & Business Development di AdR Aeroporti di Roma; Carlo Cafarotti, assessore allo Sviluppo economico, Turismo e Lavoro di Roma Capitale (da sinistra a destra nella foto). Proprio al termine dell’Anno del Turismo Europa-Cina, proclamato dalla Commissione Europea e dalla European Travel Commission, Pasquini testimonia: “Come AdR siamo orgogliosi della preferenza per il nostro aeroporto dei mercati asiatici e della Cina in particolare, che seguiamo con molta cura (vedasi il video promozionale appositamente realizzato per quel mercato). Nel 2018 abbiamo accolto circa 750 mila passeggeri dalla Greater China, provenienti da 10 città direttamente servite grazie a 25 frequenze settimanali, con oltre 7000 posti offerti da 6 vettori: Air China da Pechino; China Eastern Airlines da Shanghai e Wenzhou; Hainan da Chongqing - Haikou e Xi’an; China Southern Airlines da Guangzhou e Wuhan; Cathay Pacific da Hong Kong e China Airlines da Taipei”. 750mila passeggeri che rappresentano una minima parte dei 43 milioni registrati da Fiumicino nel 2018, con un incremento del 4,9% rispetto al 2017, ma contribuiscono sensibilmente al + 14,4% di incremento del traffico lungo raggio.
Aerei, più incidenti e vittime nel 2018: “Ma volare è sempre più sicuro”
Copiamo e incolliamo da Corriere.it, a firma Leonard Berberi. Il 2018 è stato uno degli anni più sicuri di sempre, ma anche un piccolo passo indietro nelle statistiche rispetto al record storico del 2017, perché le vittime degli incidenti in aereo sono in netto aumento, a causa di alcuni disastri che hanno caratterizzato i dodici mesi appena conclusi. Il che rapportato all’incremento dei voli e dei passeggeri (4,34 miliardi, secondo le stime Iata), porta il dato a restare tra i più bassi della storia dell’aviazione. “Ma, come ribadiamo sempre, anche un decesso è uno di troppo per il nostro settore” ragiona Alexandre de Juniac, direttore generale della Iata, l’associazione internazionale che riunisce oltre l’80% delle compagnie. È quanto emerge dall’incrocio dei dati che il Corriere della Sera ha effettuato consultando i database dell’Easa (l’ente europeo per la sicurezza aerea) e dell’Icao (l’ente dell’Onu per l’aviazione civile). Precisato che Easa e Icao usano metodologie diverse e quindi i dati non sempre corrispondono, nel 2018, secondo l’Easa, ci sono stati undici incidenti in volo classificati come mortali, che hanno provocato 530 vittime (un volo con almeno un decesso ogni 3,46 milioni di decolli). Secondo l’Icao si devono contare 78 incidenti (otto in meno del 2017) di cui otto schianti mortali (tre in più rispetto all’anno precedente) per un tasso di incidenti di 2,1 ogni milione di decolli, in leggero calo dello 0,15% sul 2017. Dato che però fa risaltare il numero di vittime: 491, ovvero 441 in più sui dodici mesi precedenti. L’incidente più grave del 2018 è stato quello del volo JT610 dell’indonesiana Lion Air, che il 29 ottobre è precipitato al largo di Giacarta, subito dopo il decollo: a bordo c’erano 189 persone, compreso un italiano. Il secondo è lo schianto del 18 maggio del Boeing 737 di Cubana de Aviación (112 vittime). Il terzo, con 71 deceduti, l’11 febbraio in Russia con lo schianto dell’Antonov operato da Saratov Airlines. Anche l’Europa ha avuto il suo grave incidente, con i 20 morti del 4 agosto, a seguito dello schianto di un aereo d’epoca un Junkers Ju 52 della Ju-Air sul fianco occidentale del Piz Segnas, cima dei Grigioni.