È finalmente arrivata la fatidica data in cui Ryanair ha abolito i check-in dai 146 aeroporti su cui opera: d’ora in poi i passeggeri di Ryanair potranno fare il check-in solo on line. La nuova procedura prevede che i passeggeri arrivino in aeroporto con la carta d'imbarco già stampata: per chi dimentica o perde la carta d'imbarco o non è in grado semplicemente di stamparla, la ristampa in aeroporto costerà 40 euro a passeggero per tratta. E chi deve imbarcare il bagaglio dovrà portarlo ai banchi aeroportuali perché sia etichettato e avviato nelle stive. Non si capisce però perchè nel prezzo del volo sia ora incluso un fee di 5 euro a tratta per il check-in on line: risparmio da una parte ed extra revenue dall’altra, l’abbinata perfetta!
In un anno non felice per il comparto aereo Ryanair
In un anno non felice per il comparto aereo Ryanair ne approfitta per espandersi ulteriormente in Italia, sempre più terra di conquista per le compagnie straniere. Dopo le cinque basi aperte quest’anno (Alghero, Cagliari, Bologna, Trapani e Pescara), da gennaio 2010 Ryanair farà base anche a Bari e Brindisi, raggiungendo così un totale di 36 basi in Europa. L'accordo porterà la compagnia a posizionare inizialmente tre aeromobili negli scali pugliesi, grazie ai quali Aeroporti di Puglia erogherà alla compagnia low cost l'equivalente di 25 milioni di euro (tra contributi, riduzione delle tariffe di handling e varie) nell'arco di dieci anni. Le nuove rotte contribuiranno a far crescere il traffico di Ryanair a Bari fino a 1,2 milioni di passeggeri all'anno e sosterranno 1.200 posti di lavoro all’aeroporto del capoluogo pugliese; le nuove rotte da Brindisi contribuiranno a far crescere il traffico di Ryanair fino a 650.000 passeggeri, con la creazione di 650 posti di lavoro. Traffico e posti di lavoro, cosa si può volere di più da una compagnia aerea?!
La compagnia irlandese guidata da Michael O’Leary continua a essere una fucina di idee fuori dagli schemi. Prima con l’uso a pagamento della toilette di bordo, poi con l’idea di addebitare una sovrattassa ai passeggeri in sovrappeso, infine col progetto di far caricare il bagaglio sull'aeromobile dai passeggeri stessi. Tutte idee rimaste, per ora, sulla carta perché non semplici da realizzare. Ma l’ultima le batte tutte: viaggiare in piedi sui voli. “Avremmo un incremento del 30% di passeggeri su ogni volo - spiega il portavoce della compagnia Stephen McNamara - e potremmo abbassare il costo del biglietto del 20%. I passeggeri non starebbero proprio in piedi, ma avrebbero una sorta di sedile al quale appoggiarsi e, ovviamente, la cintura di sicurezza. Stiamo già discutendo questa ipotesi con Boeing, che allestisce i nostri aeromobili, e non ci dovrebbero essere grandi problemi tecnici”. Puntualizza Michael O'Leary: “Perché dovrebbe essere diverso dai treni, dove migliaia di persone che non trovano posto stanno in piedi nei corridoi? In metropolitana, per esempio, accade regolarmente. E per andare da Bergamo a Francoforte s’impiegano cinquanta minuti, per attraversare Londra da nord a sud, col Tube, ci vuole di più”. 80.000 passeggeri si sono già detti favorevoli. Le reazioni sono state improntate alla facile ironia, ma conviene non sottovalutare le idee, anche balzane, del CEO di Ryanair: finora ci ha sempre preso, e la concorrenza prima ci ha riso sopra, poi - spesso - si è adeguata. In ritardo.