Come ogni anno AirlineRatings.com stila la classifica delle linee aeree più sicure al mondo, avendo monitorato 409 compagnie e prendendo in considerazione fattori come la sicurezza, l’innovazione tecnologica e il lancio di nuovi aeromobili. Nel 2018, solo sei vettori europei - ma nessun italiano - sono presenti nella top 20 che include, in ordine rigorosamente alfabetico e a pari merito: Air New Zealand, Alaska Airlines, All Nippon Airways, British Airways, Cathay Pacific Airways, Emirates, Etihad Airways, Eva Air, Finnair, Hawaiian Airlines, Japan Airlines, Klm, Lufthansa, Qantas, Royal Jordanian Airlines, Scandinavian Airline System, Singapore Airlines, Swiss, Virgin Atlantic e Virgin Australia. Tutte e 20 hanno ottenuto le sette stelle, punteggio massimo, che sancisce la massima sicurezza e l’assenza di incidenti negli ultimi anni. Qantas mantiene il primato come compagnia che negli ultimi 60 anni della sua storia non ha mai registrato un incidente, record condiviso con Hawaiian Airlines e Finnair. La novità 2018, inoltre, è la top 10 delle low cost più sicure. Sempre in ordine alfabetico: Aer Lingus, Flybe, Frontier, HK Express, Jetblue, Jetstar Australia, Thomas Cook, Virgin America, Vueling and Westjet. Al polo opposto la black-list, ovvero le aviolinee che hanno ottenuto una sola stella: Air Koryo, Bluewing Airlines, Buddha Air, Nepal Airlines, Tara Air, Trigana Air Service and Yeti Airlines. Che Qantas, compagnia di bandiera australiana, fosse la più sicura al mondo lo aveva detto anche Dustin Hoffman, nei panni di Rainman, nel 1988.
“Anche Air China e Lufthansa, nel 2007, rifiutarono Alitalia” racconta Romano Prodi
L’ex presidente del Consiglio Romano Prodi rivela un retroscena non così noto: esattamente 10 anni fa, quando era al Governo, il tentativo (poi abortito, leggi qui) di cedere la già disastrata Alitalia alla Air France guidata da Jean Cyril Spinetta venne preceduto da identici e ben motivati dinieghi di Air China, all’epoca una delle tre compagnie aeree cinesi autorizzate a volare all’estero, e di Lufthansa. Oggi qualcuno auspicherebbe che proprio Lufthansa si rifacesse avanti, con l’ex compagnia di bandiera sull’orlo dell’ennesimo baratro. Pia illusione.
Probabilmente né il nome né il volto vi dicono qualcosa, soprattutto se siete all’imbarco di un volo qualunque a Linate o a Malpensa e - mentre fate check-in - pensate più a smanettare sul telefonino che a rivolgere un sorriso alla ragazza bionda che vi segue dall’altra parte del banco. Peccato, perché Ambra Garavaglia è una celebrità: della rete, grazie soprattutto a Twitter, dove delizia i quasi 11.000 follower con tweet telegrafici e surreali sul mondo degli aeroporti. Perle di saggezza e di disincanto, scritte con mano abile e tocco delicato, anche quando la farsa potrebbe trasformarsi in tragedia. E chiuse sempre con un “OK”, come dire, “va bene così, inutile prendersela, la vita è bella lo stesso”. Brava Ambra, ed ecco qualche tweet: “Scusi perché il volo è in ritardo? - Perché arriva tardi dalla precedente destinazione - In realtà è caduto e non ce lo volete dire - OK” “Signora preferisce finestrino o corridoio? - Finestrino no che ci sono gli spifferi - OK” “Posso avere il documento? - È nella valigia - Devo vederlo - E io devo disfare la valigia perché tu vuoi vedere il documento? Allucinante - OK” “Ha due bagagli da imbarcare. Deve pagare il secondo - Non ho i soldi, facciamo così, me lo tiene lei e lo riprendo quando torno - OK“ “Entro? - No, non ho ancora iniziato l'imbarco - Perché quelli entrano? - È l'equipaggio - Non mi interessa chi sono, o tutti o nessuno - OK.
Il nuovo aeroporto di Berlino apre (forse) con 7 anni di ritardo
Sembra una tipica vicenda all’italiana, invece è tedesca, e lo scandalo è grosso. È la quinta volta che l’apertura del “Brandenburg - Willy Brandt” Berlin Airport viene rinviata, ora al 2018. I lavori per la costruzione erano cominciati nel 2006 e l’inaugurazione dello scalo era prevista per il 2011; quindi una serie di slittamenti e - a gennaio 2017 - l’ennesimo rinvio. Stavolta a causa di imprecisati “problemi legati a ragioni elettriche”, ha risposto alla stampa, con evidente imbarazzo, il direttore dello scalo Karsten Mühlenfeld. Il costo (inizialmente previsto in 1,7 miliardi di euro) è ormai quadruplicato, fino a 6,6 miliardi, e chissà se basteranno. Nel frattempo, le autorità tedesche hanno aperto dieci inchieste penali per frode e negligenze. Pare l’Italia.
Ancora un anno record per il trasporto aereo: 3,5 miliardi di passeggeri
Continua lo stato di grazia del trasporto aereo internazionale. Il consuntivo 2016 di IATA ha certificato un movimento complessivo di 3,7 miliardi di passeggeri: cifra strabiliante, visto che - se ogni passeggero avesse compiuto un solo volo - avrebbe volato metà dell’intera popolazione mondiale (7,5 miliardi a gennaio 2017). La domanda è lievitata del 6,3% rispetto al 2015, a fronte di un più 5,5% della media degli ultimi dieci anni. Altrettanto sorprendente la nascita di oltre 700 nuove rotte, che testimonia una domanda sempre crescente di collegamenti. Si è anche rafforzato il load factor totale delle compagnie aeree IATA, attestato sull’80,5%. Nel dettaglio delle aree, gli incrementi più significativi del movimento aereo si sono registrati in Medio Oriente (+11%), Asia-Pacifico (+8,3%), America Latina (+7,4%) e Africa (+7%). Più contenuti in Europa (+4,8%) e in Nord America (+2,6%). Cresce a doppia cifra il traffico domestico in due Paesi- guida del III° millennio: India (+23,7%) e Cina (+16,9%). E IATA prevede 7 miliardi di passeggeri nel 2034. O anche prima.