CHI VA E CHI VIENE

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L'AEROPORTO DEL MESE

LA COMPAGNIA DEL MESE

mitt-romney.jpgHa dell’incredibile, ma la frase di Mitt Romney che ha fatto impazzire migliaia di utenti di Twitter sembra essere vera. “Ma perchè i finestrini degli aerei non si aprono?” si è chiesto il candidato repubblicano alla Casa Bianca durante un incontro con alcuni finanziatori a Los Angeles. Romney si è lanciato in una improvvida riflessione sulla modalità di costruzione degli aerei mentre raccontava la disavventura capitata alla moglie (in foto col marito) in aereo. “Quando c'è fuoco in aereo, non c'è un posto dove andare e non riesci a trovare aria perchè i finestrini non si aprono. Non so perché non si aprano. È davvero un problema. È molto pericoloso”. Il racconto è stato fatto al Los Angeles Times (clicca qui)  da qualcuno presente alla conversazione. Al candidato presidente non è stato chiesto dove voglia collocare le scale mobili, per scendere più velocemente da un aereo che va a fuoco.

 

corrado-passera.jpgCi sono questioni che in Italia sembrano non trovare mai soluzione e anche il settore aviazione ha le sue. La querelle Linate/Malpensa ha da sempre generato controversie e critiche, chi non ricorda l’anno del grande esodo da un aeroporto all’altro per l’inaugurazione di Malpensa 2000? Purtroppo i fatti non hanno portato Malpensa a diventare il grande hub che si attendeva e il ridimensionamento di Linate, che ha continuato e continua a fornire passeggeri ai grandi hub delle compagnie aeree europee, non è mai avvenuto. Ed è così che Corrado Passera (in foto), Ministro dello Sviluppo Economico del Governo Monti, riapre il dibattito sulla possibilità di trasformare Malpensa in un grande hub e di lasciare a Linate solo i voli per Roma, o poco più. Scatenando anche Esselunga (clicca qui) che si è messa a comprare pubblicità sui giornali per dire la sua, ovvero pro Linate e contro Malpensa. Le storie infinite non hanno confini.

 

comandante-gentile.jpgLa fine dell’estate 2012 è stata segnata da un’accesissima polemica tra Meridiana fly e Ryanair: nulla di originale, quando c’è di mezzo il vulcanico CEO della compagnia irlandese, Michael O’Leary. Dopo le accuse di trattamento di favore che, secondo il comandante Giuseppe Gentile, alcune società di gestione aeroportuali italiane avrebbero riservato a Ryanair, il portavoce della low cost irlandese Stephen McNamara ha commentato freddamente: “Incoraggiamo a competere sulle tariffe, invece di lamentarsi e fare false affermazioni” e il deputy CEO Michael Cawley ha messo il carico da 11, definendo Meridiana “una compagnia  perennemente in perdita e altamente sovvenzionata, capace di esistere solo grazie ai sussidi, assolutamente non in grado di competere con Ryanair”. La replica di Alessandro Notari, direttore commerciale del vettore con base a Olbia, non si è fatta attendere: “Siamo una società privata che non riceve supporto solo dai propri azionisti, interamente privati. I nostri conti sono trasparenti, essendo tra l'altro quotati, così come le nostre tariffe, contrariamente ad alcune compagnie low cost che, malgrado le sanzioni dell’Antitrust, continuano a promuovere tariffe nettamente maggiorate poi al momento dell’acquisto finale. Sarebbe piuttosto opportuno domandarsi quali sarebbero le tariffe e i conti di Ryanair senza i contributi che riceve in Italia in modo poco trasparente dagli aeroporti e dagli enti locali italiani”. I contributi ci sono, questo lo sanno anche i sassi degli aeroporti. Ma Ryanair è stata quanto meno brava a farseli dare. Quanto questo possa ledere la libera concorrenza, è tutto da vedere.

 

rgentile-bn-q.jpgMichael O’Leary è antipatico a gran parte degli agenti di viaggi. Supponente, arrogante, dà l’impressione di saperla sempre più lunga di tutti. Però è geniale, e ha fatto di Ryanair la compagnia aerea a più alto tasso di sviluppo e con i margini più alti di tutte. In un comparto squassato prima dall’11 settembre, poi dalla crisi economica, i 300 aerei (300!) della compagnia irlandese viaggiano sempre pieni e vanno (vedi il caso Verona) dove li porta il denaro. Agli agenti e/o ai loro clienti dà fastidio pesare il trolley a casa, prima di chiuderlo, per non doverlo imbarcare?! Non sopportano le lunghe code al gate, per salire a bordo e piazzare la valigia nell’ambita cappelliera?! Guardano con sufficienza il personale di bordo che, anziché servire pasti gratuiti, vende gratta & vinci, sigarette senza fumo, biglietti dei pullman?! Certo, belli i tempi quando le hostess Alitalia erano vestite dalle Sorelle Fontana e sembravano tutte modelle... Quando t’imbarcavi a digiuno, su un Roma - Londra, tanto ti saresti rimpinzato con il pasto servito in piatti di ceramica e con posate in metallo... Quando a Parigi svaligiavi le Galeries Lafayette, compravi pure una valigia a quattro ante e la imbarcavi con nonchalance assieme alle tue... Tempi finiti, visto che Pan Am, TWA, Sabena, Swiss Air e qualche altra decina di compagnie sono sparite, sotterrate dai debiti. Visto che Alitalia l’abbiamo finanziata noi cittadini per decenni, e anche la nuova proprietà fa fatica a starci dentro. Veramente qualcuno (dipendenti e fornitori a parte) ha necessità che Wind Jet, sotterrata anch’essa dai debiti, sfogli la margherita del “volo, non volo?” di MyAir memoria?! Lunga vita a Ryanair e a quell’antipatico di O’Leary che, beato lui, ha insegnato a tutti come si riempiono i voli. E va dove lo porta il denaro. (tratto dal blog Whatsup pubblicato da TTG Magazine. (clicca qui)

 

air-asia-skytrax-q.jpgAir Asia  ha vinto per il quarto anno consecutivo il premio come miglior compagnia aerea low cost in Asia e nel mondo, nella classifica 2012 stilata da Skytrax World Airline Awards (clicca qui – link a Qatar Airways migliore compagnia aerea del mondo). Ai posti d’onore Virgin America e Jetstar Airways, a seguire AirAsia X, easyJet, WestJet, Jetstar Asia, Southwest Airlines, Azul Airlines e Indigo Airlines. Dominio orientale, quindi, con la sola easyJet a rappresentare il continente europeo. La partita low cost sembra giocarsi su altri terreni, se anche Air Asia X, filiale low cost di Air Asia che opera sul lungo raggio con base a Kuala Lumpur, ha abbandonato l’Europa (clicca qui) per concentrarsi sull’Australia.